La Costituzione del Giappone, sancisce che l'Imperatore rappresenta il simbolo della Nazione e del suo Popolo. Storicamente il ruolo dell'Imperatore è sempre stato in bilico tra quello di Capo Religioso, con grandi poteri simbolici e quello di effettivo Regnante Imperiale. Secondo il Culto Imperiale (Arahitogami), l'Imperatore era considerato discendente diretto delle Divinità e il titolo di Sovrano Celeste, venne ufficialmente adottato a partire dal VII secolo. Secondo la leggenda, il primo Imperatore, Jimmu, era il pronipote della Grande Dea del Sole Amaterasu, una delle principali divinità shintoiste (Kami) e quindi, tutti gli Imperatori furono sempre considerati discendenti diretti degli dei. Il primo Monarca giapponese, storicamente accertato, Ojin (fine del IV secolo), da cui discenderebbero in linea diretta (cosa ormai messa decisamente in discussione), tutti i successivi Imperatori. Al di là dell'indiscusso ruolo simbolico-religioso dell'Imperatore, in lunghi periodi della storia giapponese, furono i Clan a controllare gli Imperatori e a governare il Paese. Sei Grandi Clan, Soga, Fujiwara, Taira, Minamoto, Ashikaga e Tokugawa, hanno governato il Paese quasi ininterrottamente dal 530 al 1867, attraverso la potente figura degli Shogun, Generali in Capo di tutti gli Eserciti, che dal XII secolo, governarono il Giappone ricevendo, in teoria, la loro autorità dall' mperatore. L'attuale Imperatore del Moderno Giappone, Hakihito, in carica dal 1933, risulta essere il 125° imperatore del Sol Levante, annoverando nel conteggio, sia gli antichi mitici Imperatori che gli Imperatori più propriamente storici e di accertata datazione.